News: L’Europa vuole vietare la vendita e degli immobili dotati di una bassa classe energetica.

In questi ultimi giorni ha destato scalpore l’intenzione da parte dell’Unione Europea nel voler vietare la vendita e l’affitto della casa o di appartamenti dotati di una bassa classe energetica.

La notizia ha creato un allarmismo tutto sommato ingiustificato.

Quanto divulgato nelle ultime ore infatti farebbe pensare ad un pesante condizionamento delle compravendite oltre che del mercato degli affitti di abitazioni.

Facciamo un passo indietro, negli ultimi tempi l’avanzare dell’emergenza climatica ha messo in apprensione oltre che ha creato un fronte comune tra le più grandi potenze del mondo, Europa e America su tutte, che stanno di fatto premendo sull’acceleratore con l’obiettivo di tagliare le emissioni.

Gli obiettivi discussi nell’ultimo evento sui cambiamenti climatici (COP26) tenutosi a Glasgow circa un mese fa, sono di ridurre entro il 2030 le emissioni di CO2 del 55% rispetto ai livelli attuali e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 obiettivi ambiziosi, ma che se accompagnati da una chiara strategia fatta di interventi mirati, possono essere raggiunti.

Tra le azioni condivise c’è quella della riqualificazione energetica del parco immobili.

Entro pochi giorni l’UE comunicherà dunque la nuova revisione dell’EPDB (Energy performance building directive), certificato che interesserà edifici pubblici e privati e che renderà più difficile rispetto ad oggi la costruzione, l’affitto o la vendita dell’immobile.

Ma scendiamo nel dettagli e cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta.

Lo scoop che ha fatto il giro di tutti i social network ed i quotidiani nazionali è stato fatto dal Messaggero che ha praticamente intercettato una bozza di un documento redatto dell’Unione Europea in base alla quale risulta che dal momento dell’approvazione casa ed  immobili con classi energetiche basse non potranno essere ne vendute e tantomeno affittate.

Questa norma andrebbe ad aggiungere agli altri provvedimenti pianificati per cercare di arginare l’emergenza climatica e raggiungere immobili ad emissioni zero per quasi tutto il parco edifici europeo entro il 2050.

tutte le nazioni dell’UE entro il 2027 per villette ed abitazioni unifamiliari ed entro il 2030 per quanto riguarda i condomini, dovranno introdurre delle limitazioni sulla vendita e sull’affitto per quegli edifici con una classe energetica inferiore alla E.

Normativa che diventerà ancora più stringente con la classe energetica richiesta che salirà progressivamente fino a raggiungere la C a partire dal 2033.

L’unico modo per aggirare l’ostacolo è rappresentato dalla possibilità di acquistare casa a patto che il compratore si impegni a raggiungere la classe energetica prevista nel momento di acquisto dell’immobile, entro 3 anni dalla stipula del contratto.

Stesso discorso in caso di affitto dell’immobile, dovrà essere il proprietario a fare quei lavori che l’immobile necessità per scalare le classi energetiche fino a quella prevista dalla normativa in vigore.

In Italia l’iniziativa presa dall’Unione Europea ha creato allarme tra i cittadini, con associazioni come Confedilizia che ha immediatamente espresso totale dissenso.

Se analizziamo la situazione attuale del parco immobili italiano ci accorgiamo che è alta la percentuale di edifici che si posizionano sulle ultime classi previste dalla “Tabella Classi Energetiche Edifici 2021″con molti immobili classificati come G, (la classe più bassa tra quelle in tabella).

L’attuazione della normativa UE rischierebbe di provocare un brusco calo dei prezzi con un mercato immobiliare che cadrebbe in una crisi profonda.

Adeguarsi a quanto previsto dalla normativa richiederebbe affrontare costosi interventi di efficientamento energetico, nonostante i numerosi bonus edilizi messi in campo dal Governo.

Si creerebbe così un doppio mercato immobiliare spaccato tra una minoranza di abitazioni con prezzi sempre più alti e una maggioranza praticamente senza alcun valore. 

In soldoni a rimetterci sarebbero come sempre le classi più povere della società visto che gli affitti salirebbero alle stelle visto il crollo dell’offerta rispetto ad una richiesta che rimarrebbe invariata.

Casa: la road map verso la svolta green passa attraverso il miglioramento della classe energetica

Dati alla mano considerando il parco immobili complessi dei 27 stati appartenenti all’Unione Europea inciderebbe per il 40% dei consumi energetici annuali e per il 36% delle emissioni.

Molti di questi risultano assolutamente vecchi considerando l’anno di costruzione risalente agli anni 60 con circa il 70% sul totale che risultano ad alta dispersione energetica.

Alla luce di questi numeri l’UE sta coordinando una strategia aggressiva fatta di provvedimenti atti ad annullare le emissioni di CO2 entro il 2050.

Il problema è che l’agenda per quanto riguarda la svolta green rischia di pesare come un macigno per tutti quei cittadini che si troveranno davanti all’obbligo di dover affrontare ingenti spese riguardo gli interventi di ristrutturazione richiesti che graverà molto di più rispetto a quanto già sta avvenendo per il rincaro delle bollette di luce e gas causato dall’impennata del prezzo delle materie prime.

Oltre a questo, il mercato immobiliare subirebbe un profondo cambiamento e potrebbe cadere nelle mani di grandi società finanziarie, le uniche che potrebbero affrontare con tempi rapidi le spese necessarie per l’adeguamento energetico di abitazioni ed edifici.

Altre indicazioni dall’UE al governo italiano sono l’inasprimento delle imposte sulla casa, già tra le più alte in Europa, e che andrebbero a colpire quella che rimane la migliore garanzia per la stabilità socio-economica delle famiglie italiane tra lavoro precario, bassi redditi e crisi ormai frequenti.

Casa e clima: una faccenda davvero seria!

L’Europa ha dunque deciso di affrontare l’emergenza climatica in modo risoluto attraverso una strategia aggressiva che colpisce il parco immobili delle 27 nazioni facenti parte.

Lo scopo come ribadito più volte è quello di ridurre le emissioni di CO2 fino a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

La UE ha pensato di raggiungerlo anche imponendo classi energetiche più efficienti ai proprietari di immobili appartenenti a qualsiasi categoria catastale.

Non saranno esclusi dal programma di riduzione degli emissione neanche gli edifici pubblici chiamati a dare il buon esempio.

Oltre quindi a quanto previsto dalla bozza della normativa ci potrebbe essere delle novità anche sull’Ape Energetica, che probabilmente sarà unificato per tutti i 27 stati membri.

Ape energetica obbligatoria anche per i contratti di locazione

A breve molto probabilmente scatterà l’obbligo dell’Ape energetica oltre che in caso di compravendita dell’immobile anche per quanto riguarda la stipula di contratti di locazione.

Come contemplato dal sito la Legge per Tutti

il proprietario di una casa con classe energetica G non potrà vendere o affittare l’immobile fin quando non eseguirà gli interventi di efficientamento energetico che garantiscano all’edificio il salto di classe energetica richiesto dalla normativa.

Saranno esclusi da tali adeguamenti luoghi di culto ed edifici storici.

Una svolta green necessaria, ma in molti sono a chiedersi l’entità dei costi e su chi graveranno maggiormente?

Domanda assolutamente lecita visto il momento di crisi economica che caratterizza gran parte dell’emisfero.

Molti degli interventi saranno sulle spalle dei cittadini agevolati da contributi e bonus messi in campo dal Governo, Superbonus 110%, bonus facciate, bonus ristrutturazione 50%, sono alcuni dei bonus dedicati alla casa confermati anche per il 2022.

Il discorso è che il problema delle riduzioni delle emissioni di CO2 non si combatte solo con il miglioramento energetico degli immobili, ma va combattuto anche sui trasporti, riduzione dei gas di scarico e divieto di circolazione dei veicoli dotati di motori a combustione interna a favore di motori elettrici ad emissione zero.

La paura è che questi cambiamenti necessari, ma allo stesso tempo onerosi possano ricadere sulle spalle di imprese e famiglie.

Fonte dell’articolo: https://www.trend-online.com/diritto/casa-vendita-e-affitto-bloccati-europa/